Clinicaurbana interviene sulla porzione in disuso di un immobile nella prima periferia di Treviso. Un’evidente povertà costruttiva denuncia la sua storia: i frammenti di mattone che compongono le pareti sono macerie della Seconda Guerra Mondiale recuperate come materiale edilizio. Le esplosioni hanno anche deformato l’ansa del fiume su cui insiste la casa che, nonostante l’assenza di specifiche qualità architettoniche, ricade nell’area tutelata dall’ente Parco del Sile. L’impossibilità di apportare variazioni prospettiche significative e il contenimento dei costi di costruzione determinano la strategia di progetto e le soluzioni tecnologiche. Le partizioni interne restano invariate al fine di ridurre demolizioni e ricostruzioni; il ragionamento ruota attorno al consolidamento del muro di spina, rinforzato con betoncino trattato come intonaco di finitura. Sullo stesso muro si aggancia il nuovo corpo scala in ferro e legno, la cui ricollocazione libera spazio utile per incolonnare due servizi igienici e uno studiolo nel sottotetto.